mercoledì 14 settembre 2011

Duri come i sassi

I giudici di Napoli minacciano l'accompagnamento coatto del premier se questi continua a sottrarsi alle convocazioni. Fanno probabilmente il loro dovere (almeno c'è da augurarselo) e trattano Berlusconi come qualsiasi altro cittadino che, chiamato per essere sentito dall'autorità giudiziaria, cerca di eludere l'impegno. In tutto questo forse sfugge che l'accompagnamento coatto, con due Carabinieri che lo prelevano da Palazzo Chigi, lo sollevano sotto le ascelle  e lo scortano a viva forza  a Napoli di fronte al magistrato, mentre lui cerca di divincolarsi sgambettando e con i piedi che scalciano sollevati da terra - questa scenetta possibilmente ripresa dalle telecamere di tutto il mondo - è proprio ciò che Berlusconi desidera per dimostrare quanto i giudici italiani ce l'abbiano con lui. Il premier è lì che aspetta che questi due carabinieri arrivino, alla buonora, visto che i sondaggi mostrano ormai un picco vertiginoso del gradimento e c'è bisogno di risalire. L'eventualità minacciata dalla Procura di Napoli, se attuata sarebbe probabilmente fonte di rinnovati consensi per il Presidente del Consiglio. E' una tattica in uso dal 1994, da diciassette anni. Sappiamo ormai chi è Berlusconi, ma cosa pensare delle capacità intellettive dell'opposizione, che dopo diciassette anni non l'ha ancora capito ? E se questo dubbio facesse nascere l'interrogativo su cosa l'attuale opposizione possa avere a che fare con le iniziative dell'autorità giudiziaria, ci sarebbe da chiedersi cosa abbiano mai fatto -  la magistratura italiana e l'opposizione -  per allontanare da loro un  sospetto del genere. Che solo pochi hanno, ma che non dovrebbe avere nessuno.

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