giovedì 29 settembre 2011

La lettera svelata

Su "Italians" del Corriere della Sera di oggi 29 settembre, Beppe Severgnini ipotizza che il centro sinistra, se si mette un po' d'impegno,  possa riuscire a perdere anche le prossime elezioni (del resto, era riuscito a "perderle" anche quando apparentemente le aveva vinte: con Prodi nel 2006). Dice Severgnini: "Se vi chiedessero cosa intende fare un futuro governo Bersani .... cosa rispondereste? Che non lo sapete. Le proposte sono infatti molte e confuse". Si potrebbe aggiunge che forse non lo sa neppure lo stesso Bersani, cosa intenderebbe fare. Si trova conferma di questa previsione anche alla luce della famigerata lettera della BCE, a doppia firma Draghi-Trichet,  che proprio oggi  il Corriere pubblica in esclusiva, avendola avuta per "vie traverse". Non appena si ebbe notizia dell'esistenza di questa lettera, all'inizio di agosto, l'opposizione aveva reclamato con virulenza che essa venisse resa nota, col secondo fine di far credere che contenesse indicazioni che il governo voleva tenere nascoste perchè lo sconfessavano. Ora che ne conosciamo il contenuto, possiamo vedere che, in realtà, dopo aver sottolineato che la reputazione "della firma sovrana dell'Italia" - i nostri titoli di Stato - deve essere rafforzata" (notazione che sicuramente non è un complimento),  la BCE, quando scende dal generale al particolare, sollecita il governo  su linee d'azione che,  quasi tutte, sconfessano proprio l'opposizione, contro alcune delle quali, timidamente e parzialmente recepite dal governo,  essa ha anche indetto recentemente degli scioperi. Se l'opposizione attuale fra qualche mese fosse al governo, come si comporterebbe con le indicazioni della BCE ? Per coerenza, dovrebbe aprire un contenzioso con gli organismi europei: le sue posizioni sono assai più lontane da quanto richiesto nella lettera della BCE di quanto non lo siano quelle dell'attuale governo, agonizzante anche perchè è incapace di metterle in pratica, come è incapace di tante altre cose.
Forse, con le prossime elezioni,  è auspicabile un  totale rimescolamento delle carte che mandi definitivamente in pensione i troppi superstiti della prima repubblica (che affollano soprattutto il partito di Bersani) e le incapaci macchiette  venute a galla con la seconda (che albergano nel PDL), con la formazione di una forza che attragga quanti, nell'uno e nell'altro schieramento finora contrapposti, possano garantire una politica moderna, seria e solidale.        

2 commenti:

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  2. Caro Paolo condivido molto del tuo pensiero ma lasciami fare qualche osservazione per quanto riguarda la classe politica nella sua interezza. Il problema maggiore è che la nostra classe politica insegue sempre l'interesse personale anzichè quello generale. In quest'ultimi tempi ne abbiamo avuti molti di esempi è inutile che te li stia ad elencare: credo che la cosa fondamentale sia un completo ricambio generazionale della classe politica stessa. Per quanto riguarda la lettera della BCE, le richieste al governo sono completamente condivisibili, il problema è nella completa mancanza di autorita' del governo stesso e di tutta la nostra classe politica nel risolvere i problemi ben evidenziati .
    Non è un problema di destra o sinistra è un problema secondo me di qualità degli uomini che formano la nostra classe politica.
    Finchè non si riformerà tutto il sistema politico ben difficilmente verremo fuori da questa crisi che dura ormai dal 2008.
    Far credere che tutto stesse andando per il meglio ( come se bastasse solo un pò di ottimismo), non accorgersi del grave deterioramento economico, della mancanza di crescita , dei gravi ritardi in materia di innovazione, ricerca, studio ci hanno portati inevitabilente in una situazione di crisi . Crisi a cui dobbiamo dare risposta e a cui purtroppo non siamo in grado di risponedere se non con provvedimenti che secondo me lasciano il tempo che trovano (quasi tutto tasse e pochissimo, quasi niente, in termini di tagli).
    La lettera della BCE è un out-out alla nostra classe politica, ciò che maggiormente mi fa pensare è la nostra dipendenza nelle scelte economiche dalla Germania e dalla Francia.
    Questo è quanto volevo specificarti.
    Con affetto.


    Andrea.

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