lunedì 7 maggio 2012

L'insidioso potere dell'informazione


Stamani mi ha telefonato un amico di Bergamo dicendomi di aver visto su RAI3 il servizio di Report del 6 maggio sul terzo gruppo bancario italiano, che ha sede nella per lui lontana Siena. In quel servizio si parlava di una situazione non brillantissima, di una banca acquistata dal gruppo senese a 10 mld di euro quando il venditore pochi mesi prima l'aveva pagata 6, e di vari episodi di presumibile malaffare legati all'università ed all'aeroporto. L'amico era scandalizzato da quanto appreso dalla TV. Infatti, come egli mi ha riferito: 1) il servizio ha svelato che il gruppo bancario aveva erogato credito ad un noto imprenditore, del quale - per render subito chiaro come stavano le cose - si mostrava una foto assieme a Berlusconi; 2) il venditore spagnolo della banca, che ha lucrato in pochi mesi mesi 4 mld di plusvalenza, sarebbe in odore di Opus Dei; 3) il presidente della Fondazione che controlla la banca è un democristiano; 4) un consigliere della Banca, uno dei pochi dei quali si mostrano le immagini facendo anche dei commenti, è stato designato dal PDL. 5) a Siena regnerebbe un ”armonico groviglio” che tutto plasma e tutto uniforma sotto l'egida della massoneria, come ha candidamente annunciato in TV il venerabile maestro che è anche il direttore di un giornale locale.

"Cosa mi raccontavi ?" - mi ha rampognato l'amico riferendosi a nostre precedenti conversazioni su questo argomento - "Lo vedi: quella banca è in mano alla destra, alleata della massoneria, e al malaffare berlusconiano! Altro che Toscana Felix!".

Pazientemente gli ho allora spiegato che l'acquisto della banca dal venditore spagnolo è stato organizzato in circoli per così dire italoeuropei poco inclini alle "Opus", soprattutto se "Dei", e che - dato il livello al quale si svolgono certe trattative - se qualcuno ha guadagnato, qualcun altro si è affrettato felice a rimetterci, con tutti i crismi della liceità, s'intende, e forse coloro che veramente ci hanno rimesso sono altri (i cittadini senesi?). L'ho poi informato che la Fondazione che controlla l'ente creditizio ha amministratori designati in ampia maggioranza dal Comune e dalla Provincia di Siena, dove la sinistra raccoglie consensi record rispetto ai dati nazionali; che il Sindaco di Siena ed il Presidente della Provincia sono del PD (entrambi ex DS), che il Presidente della Fondazione può darsi che quando la DC esisteva (venti anni fa), fosse stato un democristiano, ma adesso è lì perché designato dal suo attuale partito, che è il PD. Gli ho anche spiegato che il Presidente della banca, già Presidente della Fondazione, era stato a suo tempo designato da quest'ultima, nella quale – come si diceva - hanno gran voce in capitolo il Comune e la Provincia; che il consigliere (unico citato da Report) in odore PDL è anche l'unico, nel Consiglio della Banca, a rappresentare l'opposizione in Toscana (che poco si oppone: perchè rinunciare ad una fettina di torta?) mentre la larga maggioranza del consiglio è di designazione PD; ed infine ho rivelato all'amico che, quale espressione dei soci cosiddetti privati figura, alla vicepresidenza, il presidente della maggiore Coop della Toscana, la cui appartenenza alle associazioni di destra non può esser data per certa.

Ma l'amico bergamasco non mi crede: la trasmissione lo ha convinto, con dovizia di particolari e ferree concatenazioni logiche, che Siena e la sua principale banca siano un feudo berlusconiano, di democristiani resuscitati e di adepti dell'Opus Dei. Quale PD? Nel servizio se ne parla solo di sfuggita. Egli, che io conosco come cittadino sensibile ed impegnato, con un forte senso civico, si augura che, prima o poi, la sinistra riesca a conquistare elettoralmente l'agognata roccaforte senese evitando la definitiva catastrofe altrimenti prodotta dalle fameliche destre che da decenni se ne stanno spartendo i miseri resti.

L'episodio è molto significativo. Le rare volte nelle quali il cittadino si trova ad avere qualche frammento di conoscenza diretta delle cose che le fonti di informazione gli raccontano, egli si rende subito conto di come si stia cercando di ingannarlo. Quando quelle poche notizie dirette non ci sono, l'inganno fatalmente riesce, come ieri è accaduto col mio amico di Bergamo (e neppure io, nonostante la fiducia reciproca, sono riuscito ad evitarlo). Ma, se così è, ogni giorno accade a tutti.

Ci sarebbe anche una riflessione finale da fare: la miglior difesa è l'attacco ed intanto – forse la battaglia finale è vicina - si cominciano a prendere le distanze. Ma sì: che c'entra mai la sinistra con Siena ?

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