sabato 2 giugno 2012

Com'è la salute della Sanità in Toscana ? Dalle lastre, un po' opaca.

La sanità in Toscana gode di molto credito. Grandi strutture, qualcuna forse eccessiva dati i tempi che corrono, tipo il ciclopico arco di trionfo del nuovo ingresso di Careggi a Firenze, o il nuovo atrio di Torre Galli, che fa venire in mente quello di  un efficiente e modernissimo aeroporto di una capitale scandinava.

Ma la sanità toscana attraversa comunque un momento critico. E' stata gestita per anni da un assessore molto attivo e presente, che però in ultimo ha dovuto lasciarla perché eletto Presidente della Regione. Non potendosene più occupare direttamente, ha scelto una assessora  "esterna", una manager tecnica. Una scelta che si immagina abbia fatto personalmente, come del resto gli compete; ma all'atto della composizione della giunta vi fu qualche mugugno da parte dei partiti di maggioranza, che si erano visti sfuggire il boccone più appetitoso (pare che in Toscana la Sanità gestisca il 70% di tutte le spese della Regione).  Poco dopo l'inizio della nuova legislatura regionale, emerse - pare per alcuni dubbi sorti per l'appunto alla nuova assessora -  il cosiddetto scandalo della ASL di Massa, ove - come si è saputo - a partire dal 2004 si era  andato negli anni formando un buco occulto nel bilancio che aveva raggiunto cifre considerevoli: si parla di oltre 200 milioni, forse 270. Ovviamente la responsabilità era dei pesci piccoli, che furono subito puniti, sospesi, indagati, mentre  l'attuale Presidente della Regione con civile furore - emersa la cosa -   fu il primo ad investire della questione l'autorità giudiziaria. Man mano che il tempo passava, la questione si è andata aggravando e si è arricchita di sempre nuovi ed interessanti particolari. In ultimo si apprende che l'assessora tecnica che era stata scelta dal Presidente per succedergli alla guida della Sanità toscana, ha pensato di dimettersi "per il troppo stress". Prima ancora che la notizia delle dimissioni  si propagasse nel mondo politico, essendo stata anticipata da un giornale di Firenze, il Presidente, con una tempestività veramente encomiabile, ha provveduto nottetempo  alla sostituzione, anche questa volta con un tecnico (evidentemente di sua fiducia, visto che non si è consultato con nessuno). Ciò ha fatto indispettire il suo partito, che si è trovato di fronte al fatto compiuto: vi sono state polemiche dichiarazioni del capogruppo in consiglio, vibrate proteste della segreteria regionale, e il presidente della commissione consiliare sulla Sanità (dello stesso partito) ha parlato, con amarezza e sconforto,  di pensare alle proprie dimissioni.  Infatti la nuova scelta "solitaria" del Presidente per colui che deve gestire quel che fu il suo regno per tanti anni, ha anche questa volta privato il partito dell'opportunità di indicare per la carica un proprio esponente politico. Nel frattempo pare che siano stati destinati ad altri incarichi vari funzionari regionali che si erano occupati dello scandalo dopo che era emerso. 
Ma improvvisamente è tornato il sereno. I malumori nel partito verso il proprio Presidente pare che si siano dissolti. Il presidente della commissione consiliare rimarrà al suo posto; il partito si congratula per la tempestiva decisione sulla sostituzione - effettivamente, riconosce, non si poteva fare altrimenti - ed un membro della maggioranza dichiara in consiglio che, se mancano 270 milioni, può anche darsi che non si sappia dove esattamente sono andati a finire, ma di una cosa egli è sicuro: non può esservi dubbio alcuno che siano stati comunque spesi per la sanità. Ed effettivamente deve essere stato senz'altro così. 
Ora, chissà se in Regione, a Firenze, vi sarà un "corvo" come in Vaticano. Ma il Presidente può stare tranquillo:  lui non ha (ancora) un maggiordomo (anche se quel consigliere di maggioranza viene su bene...). 

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