A
differenza della destra aggressiva e becera, la sinistra finora si
era contraddistinta per un certo stile, anche se talora con la puzza
sotto il naso. Negli ultimi mesi si nota una sorprendente
involuzione. Senza andare troppo indietro, si ricorda un Neri Marcoré
a Ballarò lanciatosi in battutacce grevi e da osteria a carico
di Carfagna, con la quale solo a malincuore, e dopo un po' di
resistenza, si scusa Floris dopo le proteste dell'ex ministro
presente in studio. E' poi il caso di Battiato con le sue “troie in
Parlamento”. Qualche giorno prima abbiamo avuto a “Otto e Mezzo”
un giornalista del “Fatto Quotidiano” che interrompe la deputata
del PDL - la quale stava citando i sondaggi a suo dire favorevoli al
centrodestra - per irridere ai suoi “sogni erotici”, nel silenzio
sorprendente di Lilli Gruber, solitamente attenta a ribattere
duramente ad ogni atteggiamento sessista. Ancor più
sorprendente è la recentissima dichiarazione di una persona
come Gino Strada che tiene a precisare il suo giudizio estetico
negativo sull'aspetto fisico di Brunetta. E che dire poi del Prof.
Prodi, che nelle ore successive al decesso di una statista come
Margareth Thatcher, per “commemorla” non trova di meglio da
dire che la defunta “è la madre della crisi economica
mondiale”. Quando anche fosse così, non c'era bisogno di
dirlo scegliendo proprio i giorni intercorrenti tra il decesso ed i
funerali. Se muore qualcuno che non si apprezza, lo stile vorrebbe
che si tacesse, almeno in quei momenti.
Cosa
succede, quindi? Nel calcio si parlerebbe di “falli da
frustrazione”. Caso esemplare il fallo feroce al termine di Inter
Atalanta 3-4 di uno dei giocatori più seri e corretti del
mondo come l'interista Cambiasso.
Ma
occorre stare attenti, perché alla fine ci potrebbe essere un
cartellino rosso, almeno da parte dell' “arbitro” che
rappresenta gli elettori d'opinione, quelli non fideisti, che sono
poi quelli che alle elezioni determinano le vittorie e le sconfitte.
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