venerdì 5 aprile 2013

Il volo del passero


Sul Corriere della Sera di oggi  vi è un articolo di Maria Teresa Meli sulle voci - finora molto flebili - di una scissione del PD,  con l'ala sinistra e la componente bersaniana le quali - se non andasse in porto il progetto di "governo di cambiamento" con Grillo e prendesse piede Renzi -  potrebbero decidere di andarsene per unirsi a Vendola, Ingroia e Diliberto. In proposito l'articolo ricorda una vecchia citazione di Bertinotti  sulla "diversità" che esisteva all'epoca tra Rifondazione Comunista e il PDS (poi DS, poi PD). La citazione è questa:  “I merli coi merli, i passeri coi passeri”.  A ben vedere, essa indica  il modo di superare le ambiguità dell'offerta politica italiana dal 1994 ai giorni nostri. 
Oggi nel PD c'è la sinistra (i merli) che convive con i riformisti (i passeri domestici); nel PDL ci sono i liberali (i passeri italici) in coabitazione con la  destra (i corvi). Due connubi innaturali, conseguenza obbligata di un bipartitismo che però ormai si sta sgretolando. I riformisti stanno nel PD soprattutto perché detestano la destra; i liberali stanno nel PDL solo perché dall'altra parte c'è anche la sinistra. Ma le due famiglie di passeri, ora divise, sono più affini tra di loro che non alla parte radicale con la quale ciascuna di esse convive. Se i merli del PD se ne vanno per conto loro e si aggregano ad altri merli (Ingroia, Vendola), i passeri del PD (quelli domestici) si liberano da una relazione innaturale. Ma questa separazione probabilmente ne consentirebbe subito un'altra: i liberali del PDL (i passeri italici) potrebbero lasciare al loro nero destino i corvi della destra, dopo di che la famiglia dei passeri - italici, domestici e la recente varietà ibrida chiamata "passer solitarius" (volgarmente detta “sceltacivica”) - potrebbe riunirsi e così ognuno avrebbe il proprio nido: i merli, i passeri e i corvi. Ciascuno il suo.
Fuor di metafora, avremmo una sinistra (da Bersani a Diliberto), un centro e una destra (quest'ultima costituita solo dagli irriducibili berlusconiani, guidati da un leader quasi ottantenne). Tra tutti questi volatili finalmente  in pace con la rispettiva natura resterebbe poco spazio per i grilli. Così, nell'arco di pochi anni avremmo semplicemente un partito progressista ed un partito conservatore (Wights e Tories; SPD e CDU), con qualche frangia radicale, ininfluente ma necessaria, a destra e a sinistra e qualche residuo frinito del grillo campestre. Saremmo un Paese normale. Ma devono muoversi in volo i passeri domestici, anche se dovessero temporeggiare i merli. 

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